Come fare una presentazione pubblica di successo – Basi di Public Speaking
Parlare in pubblico – Elementi di base
Come ti senti quando devi parlare in pubblico?
Ti sei ben preparato e rilassato, sei confidente che la tua prestazione avrà l’impatto desiderato sul pubblico?
Oppure il pensiero di salire sul podio con un microfono in mano è sufficiente per farti provare l’ebrezza della paura da palcoscenico?
Beh … sappi che sei in nutrita compagnia!
Possiamo cercare nella letteratura elementi che confermano che anche le grandi star tremavano davanti alla cinepresa (vedi Marylin Monroe) oppure possiamo andare a costruire un percorso che ti aiuti concretamente e ti permetta di avere maggiore controllo su ciò che fai per raggiungere un semplice obiettivo: ottenere il riscontro che tu desideri dal pubblico.
Il pubblico, può essere formato da centinaia di persone in un convegno come pure da cinque persone sconosciute durante un incontro di lavoro, la sostanza è uguale.
Da dove comincio? Da qui, ossia prima occorre avere almeno una base di cosa sia la comunicazione.
E poi si prosegue con la pianificazione del tuo intervento. Ragionevolmente quando si parla in pubblico, spesso siamo davanti ad una platea, ad un convegno, dove interveniamo come relatori.
Come organizzare l’intervento con le slide
Per i dettagli scriverò un articolo ad hoc, per acquisire le basi è senz’altro sufficiente seguire queste linee guida:
- strutturiamo l’intervento partendo dalla definizione chiara del tuo obiettivo: cosa vuoi ottenere dall’intervento, a che tipo di persone è diretto, quanto tempo avrai a disposizione;
- sulla base dei concetti di comunicazione di base della PNL, è bene considerare che abbinare la comunicazione vocale a delle immagini di supporto aiuta notevolmente … ma con le dovute precazioni. Quindi verifichiamo se sarà possibile proiettare delle immagini tramite un computer mentre parliamo;
- creiamo un semplice storyboard dell’intervento, ossia abbiniamo ai concetti che esprimeremo in sequenza anche le immagini: se siete cinestesici può essere utile scarabocchiare qualcosa sulla carta con una matita, mentre se siete prevalentemente visivi probabilmente vi troverete meglio a lavorare direttamente con il computer: il perché lo si scopre nei corsi in presenza tramite test, per ora ragionaci giusto un pò in autonomia;
- tra le diverse metodologie, risulta sempre particolarmente efficace iniziare con una descrizione dell’argomento, delle esigenze analizzate, dei risultati ottenibili con la vostra idea o soluzione;
- per i visivi è già difficile osservare le slide e contemporaneamente ascoltare le tue parole: immagina cosa accade se metti anche musica di sottofondo!
Come mantenere la calma
Qui viene il bello!
Prima di tutto occorre riflettere su alcuni semplici elementi: parlerai tu, su ciò che hai scritto tu (se così non fosse modifica quanto ti daranno per metterci del tuo altrimenti lo subirai negativamente invece di viverlo positivamente), ed il ritmo lo sceglierai tu.
Sono tutti fattori sotto il tuo controllo e quindi la prestazione dipende solo da te.
A parole sembra facile: in realtà serve un bel pò di allenamento che si fa durante i corsi (e non ti dico nulla su cosa accade!) ma sappi che ti può essere utile comprendere il meccanismo dell’attenzione selettiva che ti può aiutare notevolmente.
Ecco alcuni ulteriori consigli:
- prima di iniziare, ritagliati alcuni minuti per ricordare mentalmente un piacevole momento recente in cui ti sei sentito particolamente motivato e carico per aver fatto qualcosa decisamente bene: può essere un fatto della vita privata o professionale, poco importa. Conta solo che tu ti senta addosso l’energia di quel momento ed il sapore di aver raggiunto il risultato;
- sistemati un orologio / cronometro davanti a te e solo da te visibile, in modo che tu veda il trascorrere del tempo e ti autocontrolli. In alternativa rendi ben visibile il tuo orologio o programmati un allarme con vibrazione del tuo smartphone che terrai in tasca;
- quando parlerai dovrai guardare tutti e nessuno, spaziando sulla sala, come se tu fossi un radar: evita di fissare qualsiasi persona, conosciuta o no;
- contemporaneamente tieni sotto controllo ciò che stai proiettando e accertati di parlare sempre con l’immagine giusta: resta quindi ben sincronizzato con la proiezione. Se ha modo di controllarla tu è anche meglio;
- solitamente le domande dal pubblico si fanno alla fine dell’intervento: se qualcuno interrompe, garbatamente invitalo a farti completare per poi concedergli subito dopo la risposta;
- se hai modo di muoverti sul palco, fallo tranquillamente, anzi, e’ un ottimo sistema per scaricare la tensione e prendere controllo del “tuo territorio”: ricorda solo di mantenere il tuo busto e lo sguardo sempre rivolti al pubblico, evitando di dare le spalle;
- se impugni il microfono, abbia la pazienza di ascoltare ogni tanto la tua voce provenire dal sistema di diffusione sonoro: è un ottimo metodo per capire a che distanza tenere il microfono, perché se senti la voce amplificata vuole dire che la sentono anche altri, in caso contrario stai portando semplicemente a spasso un oggetto.
- parla lentamente in modo chiaro scandendo le parole: se sei visivo ti verrà innaturale ma fai delle prove ed adeguati almeno un pò.
Abbiamo visto insieme circa un decimo di quel che serve, quindi vuol dire che abbiamo già cominciato un percorso che avrà una fine.
Al prossimo articolo.