Come essere assertivo e lavorare meglio in azienda
Definizione di assertività
Stamane l’ho piacevolmente trascorsa con gli Amici dell’Unione Sarda (nella foto sorridenti perché inconsapevoli di cosa li aspettava alla fine della mattinata), con i quali, presso la loro sede, sto tenendo il corso sulla Comunicazione Persuasiva con tecniche PNL ed un pizzico di Coaching.
Il tema della prima parte della mattinata era basato sull’assertività in azienda.
La definizione, che chiedo sempre a ciascun partecipante prima di fornire una delle tante disponibili in letteratura, anche oggi ha mostrato bellissime ed interessanti sfumatore, che ci aiutano a comprendere l’importanza dell’ascolto e della accoglienza delle idee altrui, per consentirci di sintonizzarci meglio e di entrare in rapport ossia in empatia con il nostro interlocutore di turno.
Dal dizionario di Italiano online Sabatini Coletti (sito Corriere della Sera) possiamo leggere che il termine “assertivo” è un aggettivo
- 1 Affermativo || gramm. proposizione, frase a., enunciativa
- 2 estens. Capace di sostenere le proprie idee, pur senza prevaricare: è una persona a.
- • sec. XVI
Nell’era del web 2.0, se ci pensiamo bene, una risposta così è un pò scarna, ci fornisce poco. Ma navigando troviamo anche una definizione data dagli studiosi Libet e Lewinsohn che suona così
“l’assertività è la capacità del soggetto di utilizzare in ogni contesto relazionale, modalità di comunicazione che rendano altamente probabili reazioni positive dell’ambiente e annullino o riducano la possibilità di reazioni negative.”
Ora va meglio: alla fine stringi stringi parliamo di equilibrio nella comunicazione e nei rapporti.
Come si diventa assertivi
Utopia! Bisogna esserci nato/portato/predestinato!
… Sicuri?
Se abbiamo imparato a contare fino a 30, possiamo arrivare a 31 e molto più avanti. Se abbiamo imparato a camminare, possiamo anche correre e saltare. Pensiamo a quanto ci hanno insegnato i nostri genitori, a cominciare dal saper parlare.
Provate, come prova del 9, ad insegnare semplicemente a pronunciare il vostro nome ad uno simpatico scimpazè o al vostro amato cane!!! Alla fine sarà più chiara la nostra incredibile capacità di apprendimento 😉
La PNL, Programmazione Neuro Linguistica, ci fornisce una serie di indicazioni chiare e facili da apprendere, con un minimo di allenamento volontario, senza pesi e senza fatica.
Occorre lavorare su questi principali presupposti, ossia dobbiamo ottimizzare queste caratteristiche che abbiamo dentro di noi dalla nascita:
- immagine di sé (autostima)
- capacità di comunicazione;
- libertà espressiva;
- capacità di rispondere alle richieste e alle critiche;
- capacità di dare e di ricevere apprezzamenti;
- capacità di sciogliere i conflitti.
Per potenziare l’autostima è sufficiente rimuovere le credenze limitanti che moltissimi di noi hanno (compreso il sottoscritto!), mediante la PNL e il coaching ed è più semplice di quel che sembra.
In caso di dubbio nel dover svolgere un’attività nuova, provate a pensare prima a
“qual’è esattamente l’elemento oggettivo per il quale avrei difficoltà ad apprendere come fare questa attività?”
e poi
“quali sarebbero le conseguenze se riuscissi a farlo?”
Sulla capacità di Comunicazione la PNL aiuta moltissimo: basta avere la mente aperta ed aver voglia di apprendere come sintonizzarsi su una specifica stazione radiofonica: scelgo la gamma di frequenza e poi la frequenza esatta sulla quale sintonizzarmi. Lo spirito è questo.
La libertà espressiva deve essere sia la vostra che quella del vostro interlocutore, occorre quindi rispettare i pareri diversi e, ancora grazie alla PNL, cogliere magari quelli elementi comuni che ci aiutano senz’altro a descrivere meglio la realtà, perché sappiamo che ciascuno di noi ha la sua mappa mentale personale, diversa da quelle altrui, ed ognuno coglie una parte specifica di quanto accade intorno a noi.
La capacità di rispondere alle richieste si può allenare facilmente, tenendo a mente che dire agli altri sempre si trascurando noi stessi (anche lavorativamente … alla Fantozzi per intenderci) fa scendere l’immagine e l’autostima, riportandoci al via senza passare per le Stazioni (vecchio Monopoli).
Anche accettare le critiche è migliorabile: mediante i concetti appresi con il test dell’attenzione selettiva, abbiamo appreso come concentrarci su un elemento che ci consente di trascurare automaticamente tutto il resto. Bene, nel ricevere una critica, poniamo l’attenzione selettiva sul succo della critica, andando a cogliere volontariamente solo ciò che di positivo c’è per noi, intesa come osservazione e spinta al miglioramento. La modalità (leggi educazione) con cui ci viene posta la critica sarà di importanza minimale, quasi irrilevante.
Accettare gli apprezzamenti dovrebbe farci piacere senza generare imbarazzo: se siamo stati bravi e professionali, perché considerarci “poco o per niente umili”? Sono gli altri a dircelo, mica noi che saliamo sul tetto a gridarlo ai quattro venti … in questo caso mi preoccuperei seriamente …
Infine la capacità di sciogliere i conflitti: ancora una volta con la PNL possiamo contare su validi e semplici strumenti. Possiamo cogliere prima degli altri i principali elementi delle mappe mentale degli interlocutori, possiamo entrare in rapport e grazie alle tecniche di ristrutturazione verbale e di contesto, con un pizzico di autocontrollo (quanto basta, come il sale ed il pepe) possiamo andare delicatamente a buttare acqua sul fuoco.
Ora sono le 21 passate e vado a cenare con la mia dolce metà Susanna, per festeggiare, come detto all’inizio, il mio 46° compleanno!!!