E’ veramente una crisi?

Gestione del cambiamento - reazione alla crisi - Roberto Muller

Gestione del cambiamento – Change Management

Poniamoci subito una domanda: stiamo vivendo una crisi, ossia un periodo di difficoltà economica limitato nel tempo, oppure è in atto un cambiamento, ossia l’evoluzione sociale  ha cambiato strada?

Poiché mi piace essere pragmatico, l’obiettivo attuale è l’ideazione immediata di strategie efficienti per il nostro futuro economico e sociale.

Il processo del cambiamento - Roberto Muller

Il cambiamento come processo strategico.

Occorre cominciare con una serie di analisi, sia interne che del contesto, che in estrema sintesi è contraddistinto da un “cambiamento” economico e sociale di scala estremamente vasta. Il “cambiamento” è un processo che si protrae nel tempo, diversamente da quanto accade per un singolo evento.

Questo cambiamento di contesto, che possiamo indicare come “esterno”, a sua volta suggerisce un contemporaneo adeguamento della nostra sfera di azione, che possiamo indicare come “cambiamento interno”.

Dal punto di vista imprenditoriale, questi due fattori appaiono molto differenti in quanto il “cambiamento interno” è sotto il nostro controllo, mentre il “cambiamento esterno” non lo è affatto. Usando una metafora, nel passaggio dall’estate all’inverno, attraversando l’autunno, il “cambiamento esterno” inarrestabile del clima ci induce al “cambiamento interno” dell’abbigliamento, pienamento sotto il nostro controllo.

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Reagire al cambiamento come alla crisi.

Una strategia adeguata al raggiungimento dell’obiettivo iniziale può trarre grande vantaggio dal basarsi sul “cambiamento interno” ossia su tutti quei fattori sotto il nostro pieno controllo: in particolare le Competenze (Know-how) e la Comunicazione intesa come appartenenza ad un Network Relazionale e capacità di ascoltare il mercato.

Il “cambiamento esterno” mi ha indotto a cambiare la mia attività lavorativa, passando da dipendente a consulente, proprio per affrontare al meglio il nuovo contesto economico e sociale: restare dentro strutture che “sperano nella fine della crisi” è fuori dal mio modo di ragionare in modo proattivo.

Dalla mia esperienza ho notato che da troppo tempo, molte aziende che oggi sono in difficoltà, hanno dimenticato come valorizzazione ed incentivazione le risorse umane, utilizzano processi interni poco efficienti legati alle funzioni piuttosto che agli obiettivi come richiesto dal mercato. Anche la tecnologia, seppur presente e  dell’ultima generazione, serve a ben poco se l’imprenditore sviene alla semplice domanda “conosci i nomi del 20% di clienti che ti generano l’80% del fatturato?” che null’altro è che la legge di Pareto, la base per una sana, facile, economica ottimizzazione delle attività aziendali.

Da una interessante analisi statistica “La conoscenza e il coraggio di cambiare”, emerge chiaramente che il 98% delle aziende che hanno posto in essere innovazioni di servizio ha avuto una risposta incoraggiante dal mercato, con ben il 56% di riscontro positivo.

I risultati positivi ottenuti con il cambiamento - Roberto Muller

I risultati positivi ottenuti con il cambiamento

In conclusione per affrontare e reagire alla crisi, tra le tante possibilità, possiamo citare anche questa composta da due passi:

  1. Diventare consapevoli che quanto più sono i fattori sotto il nostro controllo, tanto maggiore è la possibilità di essere indipendenti dai fattori esterni incontrollabili
  2. Iniziare un percorso di potenziamento per ridefinire gli obiettivi aziendali e a cascata l’organizzazione.

Per entrambi i punti è necessaria la volontà di intraprendere un percorso motivazionale, magari basato prima sulla PNL e poi sul coaching per trovare nuovi stimoli ed energie che si pensava di aver perso o si cercavano altrove: le vere risposte sono tutte dentro di voi!